Attivita
conspirativa
L'attivita
conspirativa
1914-1918
Quando
don Carlo era vicario a Radzyn Podlaski e la città era sotto
l’occupazione tedesca don Carlo con tanto zelo realizzava gli impegni che
gli sono stati affidati in parrocchia e soltanto apparentemente non si
impegnava nell’attività delle organizzazioni cospirative. In realtà
dall’inizio del 1916 e fino alla liberazione del novembre del 1918
svolgeva anche l’attività del cappellano militare della POW. Nella
domenica e nei giorni festivi, in pomeriggio quando aveva il tempo liberò,
doc Carlo con la bicicletta o con qualche carro di un contadino, travestito
in borghese si recava nei boschi dei vicini paesi: Pludow, Turowa,
Kakolewnica e Zakowola, per partecipare agli incontri della POW. Spesso a
casa sua ospitava i vari portaordini. Questa attività di cospirazione
era molto difficile e pericolosa, soprattutto perché svolta sotto gli occhi
dei tedeschi che nutrivano nei confronti del popolo polacco dei sentimenti
di acuta inimicizia e profonda crudeltà. Soprattutto per la chiesa
questo malvolere si dimostrava nelle sospensioni degli edifici ecclesiastici
(varie chiese, cappelle, case
parrocchiali ecc.) che venivano trasformati nei vari magazzini (come a Drelów),
stalle, garage, profanando gli altari e le croci, rubando le campane.
Continui viaggi di don Carlo a Kakolewnica pian piano sono diventai per i
tedeschi molto sospetti. Nell’estate del 1917, per la paura che nella
regione di Radzyn si sta formando un’organizzazione cospirativa, i
tedeschi hanno condotto il controllo di tutta la circoscrizione, cercando
qualche magazzino delle armi o dei documenti della POW. Molte persone sono
state arrestate. Soltanto grazie un’idea brillante e veloce don Carlo si
è salvato di essere arrestato. Quando in un giorno si trovò
nella sua stanza preparando la predica domenicale, nella finestra aperta
sull’orto si accorse della presenza di alcuni gendarmi tedeschi che
circondavano l’edificio. In un’istante riuscì ad avvisare la
cuoca il pericolo e suggerì ad essa di comunicare ai tedeschi la sua
finta malattia di tifo, poi si mise sul letto. La cuoca con le lacrime negli
occhi avvisò ai soldati la malattia del parroco “Pastor krank
typhus” (Parroco è malato di tifo!). L’effetto fu fulminante. Il
sott’ufficiale fermò suoi soldati fuori della casa e da solo entrò
nella stanza del parroco. Sbattendo la porta fuggì fuori per paura di
non essere infettato. Nello stesso giorno don Carlo ha preso le vacanze e si
è recato ai suoi amici della POW e in seguito dai suoi genitori a
Siedlce. Nel 1918 molti soldati della ex armata zarista tornavano in
Podlachia, nelle proprie case, e parecchi tra di loro sono diventati membri
della POW. La presenza di don Carlo tra di loro suscitava in essi il
coraggio e moltiplicava la speranza, fino al 11. 11 quando la Polonia ha
racquistato la libertà.
L'attivita
conspirativa
1939-1941
Quando
si è iniziata la II Guerra Mondiale, don Carlo non è rimasto
indifferente alla sorte della patria ma come e già successo durante
la I guerra si è impegnato nell’attività cospirativa. Non
è mai accettato la “sconfitta di settembre “ dell’armata
polacca, pensando che sarebbe soltanto un’episodio singolo, di breve
durata e senza nessuna importanza. Oggi sappiamo che don Carlo non è
stato solo di nutrire questi sentimenti, ciò sicuramente ha provocato
la crescita della resistenza contro i tedeschi, moltiplicando fondazioni dei
gruppi di cospirazione nel territorio di Lublino. Il 26. 10 del 1939
è stata proclamata la creazione del Governatorato Generale e nei
primi giorni di novembre il distretto di Lublino. I genocidi di massa che
l’occupante compiva ha suscitato la necessita di porgere la resistenza
militare ai tedeschi. La situazione di Miedzyrzec era particolarmente
pericolosa perché i tedeschi per combattere contro i gruppi di cospirazione
si servivano dei nazionalisti ucraini. In autunno del 1939, in assoluta
segretezza, si è creata un’organizzazione militare “Nasze Orly”
(Nostre Aquile) che operava inizialmente nei territori di Drelow e Lozki e
in seguito anche a Zerocin. Questa organizzazione si appoggiava sulle
tradizione e esperienze della POW. Questo gruppo è stato creato sotto
la sorveglianza di un emissario di pseudonimo “Szary” (Grigio).
Purtroppo non si è saputo mai chi fosse questo uomo. Si sa soltanto
che alla fine dell’ottobre del 1939 si è incontrato con don Carlo e
che tutti e due si conoscevano bene ancora dai tempi dell’attività
della POW prima del 1918. In questo incontro partecipavano anche i signori:
F. Szafranski, J. Krawiecki e S. Kowalczuk, tutti di Drelow. Insieme hanno
creato il gruppo iniziale, con signor Krawiecki come il comandante. Dopo
questi avvenimenti nella casa parrocchiale si è presentato un uomo
che fungeva da conte Erico Krystynski, l’ufficiale dell’armata polacca
“Polesie” del generale F. Kleberg, che dopo le battaglie di Kock e Wda
Gulowska è riuscito fuggire dalle mani dei tedeschi. Ha chiesto la
possibilità di fermarsi in casa parrocchiale fino a quando non potrà
con sicurezza tornare a casa sua. Don Carlo l’ha accolto e la sua presenza
si è prolungata fino al maggio del 1940. In questo periodo signor
Erico non si nascondeva con la sua persona e spesso si recava a Miedzyrzec
per comprare i giornali tedeschi. Nei suoi discorsi con la gente faceva le
domande provocanti, per esempio: Che cosa pensate della signoria dei
tedeschi in tutta l’Europa?”. Non è mai riuscito a suscitare
nella gente sentimenti di fiducia e simpatia, che lo chiamava “Beznosek”
(senza-nasetto). Dopo qualche settimana don Carlo fortemente dubitava nella
sua sincerità ed identità. La sua presenza complicava contati
di don Carlo con il gruppo “Nasze Orly”, che in questo periodo si
preparava alla ceremonia del giuramento militare. Il 10. 12 del 1939 alla
ora 7 di mattina B. Hawryluk ha aperto la porta della cappella di Luzki e in
essa si sono radunati tutti i membri della POW “Nasze Orly”; in presenza
di “Grigio”. J. Kozlowiec ha portato da Drelow don Carlo che alle ora 8
ha celebrato una liturgia preceduta dal solenne giuramento dei membri
dell’organizzazione. Questo giuramento ha accettato don Carlo insieme con
il “Grigio”; hanno giurato: S. Daniluk, J. Ciechowski, J. Dabrowski, B.
Hawryluk, J. Saczuk e J. Kozlowiec; di Drelow: S. Kowalczuk, B. Lazko, J.
Krawiecki, A. Mlynarczuk, T. Stanczuk e F. Szafranski. Le feste natalizie di
1939 sono passate generalmente in atmosfera di abbattimento e di sempre più
crescente terrore dell’accupante. Nella metà del gennaio del 1940
don Carlo è andato al suo cugino don Felice Wajszczuk a Woskrzenice.
M. Soroka (l’amministratore della fattoria parrocchiale) coscientemente
diffondeva le disinformazioni del viaggio del parroco che sarebbe andato a
Koden sul Bug per un breve tempo di riposo. Nella metà di febbraio
dopo il suo ritorno don Carlo trova a Drelow l’atmosfera molto tesa. La
presenza di signor Erico è diventato molto arrogante e insopportabile.
Il 17. 03 del 1940 don Carlo ha ricevuta l’informazione dell’arresto, da
parte della gestapo, del suo cugino don Felice. Questa notizia l’ha
costretto di aumentare la prudenza. Agli inizi del mese di aprile don Carlo
si nasconde nuovamente, questa volta in un’appartamento di Teodoro Ostupik
di Drelów. M. Soroka era pronto di accompagnarlo di nascosto a don A. Prus
a Kalembrod. Purtroppo questa prova ha fallito scoperta da signor Erico. Il
gruppo cospiratorio “Nasze Orly” era legato ideologicamente e
sentimentalmente con don Carlo. Da questa prima organizzazione di resistenza
si sono create più tardi le organizzazioni della “ZWZ” e
“AK”. Le vicissitudini dei membri della POW “Nasze Orly” erano
tragiche. In campo di concentramento ad Aschwitz sono stati uccisi: S.
Kowalczuk, B. Lazko, A. Mlynarczuk, F. Szafranski, J. Krawiecki, T. Stanczuk,
J. Dabrowski e B. Hawryluk. S. Daniluk e stato arrestato dalla gestapo e
ucciso a Radzyn Podlaski. Anche J. Sawczuk e J. Ciechowski sono stati uccisi
dai tedeschi. Soltanto J. Kozlowiec è stato liberato dalla prigione
della gestapo di Lublino da parte dell’organizzazione “Kedyw” di
Varsavia. La tragica sorte ha toccato anche don Carlo, il loro cappellano
che è stato arrestato da gestapo e ucciso nel campo di sterminio a
Dachau.
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